Coperture in legno: per strutture ricettive pubbliche o edilizia privata
Un tradizionale tetto in calcestruzzo era considerato fino a qualche anno fa una scelta obbligata nella costruzione ex novo di un edificio e nelle ristrutturazioni.
Studi ed eventi recenti, come quelli sismici, hanno evidenziato tutti i punti di criticità di questa soluzione. Un tetto in calcestruzzo pesa quattro volte più di un tetto in legno. Ciò comporta un maggior peso che grava sulle strutture di un edificio, con la conseguente necessità di consolidare le strutture della casa, a partire dalle armature e dalle fondamenta.
Inoltre il cemento è sottoposto a problemi di carbonatazione, ossidazione, a sbalzi di temperatura e all’aggressione di agenti chimici, tutti fattori che negli anni ne compromettono la resistenza meccanica e l’elasticità.
Diversamente, il legno non richiede alcun tipo di armatura, di strutture portanti maggiorate o troppo invasive, e rappresenta perciò una soluzione ottimale sia per la ristrutturazione di edifici esistenti, sia per le costruzioni moderne. I tetti in legno hanno superato la sfida del tempo che si dimostra, alla prova dei fatti, eterno, più resistente di altri materiali.
Il tetto in legno è oggi un elemento qualificante in grado di garantire benessere abitativo e un elevato standard estetico sia nel periodo invernale che in quello estivo. I materiali isolanti utilizzati consentono una reale riduzione dell’escursione termica, un elevato grado di coibentazione che ha come prima conseguenza un reale risparmio nella gestione energetica.
Le diverse essenze legnose svolgono una funzione sia estetica che strutturale e si adattano alle singole esigenze e alle caratteristiche delle coperture.
ITAB è particolarmente attenta alla qualità ed al pregio estetico dei prodotti utilizzati, alla cura in fase di montaggio e di stoccaggio delle merci, alla continua ricerca di materiali e di tecniche innovative in grado di soddisfare le esigenze dell’architettura e dell’ingegneristica.
ITAB ha sviluppato nel tempo un’ampia esperienza nella riqualificazione alberghiera, ed è divenuta esperta in tutte le indicazioni da seguire in materia di legislazione per quanto riguarda le norme antisismiche, la resistenza al fuoco e le caratteristiche termo-acustiche.
Infatti l’intervento di riqualificazione alberghiera non significa solo ammodernamento estetico, che è un elemento qualificante del servizio, ma anche un miglioramento delle prestazioni strutturali, termo-acustiche e un contenimento dei consumi. Questo significa ridurre i costi di esercizio, migliorare il proprio bilancio, e assicurarsi così un rientro dei capitali investiti.
Altro elemento fondamentale per orientare la scelta verso una copertura, o un ampliamento realizzato in legno, è la drastica riduzione dei tempi di cantiere. Spesso le ristrutturazioni alberghiere, anche di notevole portata, devono risolversi nell’arco di una stagione per non fermare troppo a lungo l’attività economica.
L’esperienza e la capacità dei nostri progettisti ed esecutori dei lavori, sono sempre in grado di accogliere questa necessità e operare nel pieno rispetto del cliente.
Le strutture pubbliche, sportive e industriali di medie e grandi dimensioni con elevate luci libere, richiedono l’utilizzo del legno lamellare. Di norma si preferiscono le lamelle di abete che vengono essiccate, controllate e scelte nelle parti migliori. Il prodotto che si ottiene ha maggiore elasticità e resistenza meccanica oltre alla perfetta adattabilità alle strutture da realizzare.
Con questa tecnica si ottengono coperture per chiese, piscine, palestre, istituti scolastici ed industriali.
Il legno lamellare è un materiale nato per superare i limiti costruttivi ed i difetti intrinseci del legno massello, pur mantenendone e potenziandone i relativi pregi.
A differenza del massello, il lamellare non ha limiti di dimensioni o di forma, se non quelli dettati dal trasporto.
Se i processi di lavorazione del legno massello non portano mutamenti sensibili alle caratteristiche naturali del legno, l’X-lam, in quanto prodotto composito, implementa le caratteristiche del materiale di partenza.
Si parte con un procedimento tecnologico di riduzione del tronco in lamelle curvate o diritte, con spessore compreso tra 38-45 mm come da norma europea EN 386. La successiva essiccazione lo porta ad un grado di umidità pari circa al 12%, compatibile con il collante. Infine avviene l’incollaggio a pressione.
La tecnica della lamellazione consente di eliminare le discontinuità della fibra vegetale, scartando le parti difettose, ottenendo una resistenza meccanica uniforme e coerente.
Fattore di criticità del legno massiccio è il contenuto di umidità nel momento della posa in opera ancora molto elevato. Nel legno lamellare questo aspetto viene eliminato a priori e si garantiscono massimo grado di affidabilità e prestazioni omogenee, con variazioni ridotte per quanto riguarda le dimensioni e una maggiore resistenza all’aggressione dei funghi.
L’incollaggio di tavole già classificate per uso strutturale è finalizzato all’ottenimento di un collegamento meccanico molto simile a quello originario. Si impiegano colle resistenti all’acqua applicate con un sistema a pioggia; le fibrature delle lamelle sovrapposte sono disposte in senso parallelo; le travi vengono pressate da strettoie idrauliche per circa 12 ore e successivamente lasciate a riposo per altre 12 ore, prima delle operazioni di rifinitura. Questo metodo permette la realizzazione di travi di notevoli dimensioni senza fenditure longitudinali e svergolature.